- I numeri diffusi dall’Istat che indicano il 2017 come anno record per gli esercizi extra-alberghieri con 145,5 milioni di presenze
- I dati hanno registrato un numero complessivo di 29,4 milioni di arrivi con un incremento del 10,2% rispetto allo scorso anno
- In aumento anche i dati della permanenza media che arriva a 4,9 giorni rispetto ai 2,9 degli alberghi
Affitti brevi – boom di presenze extralberghiere
L’ISTAT ha reso noti i dati sulla ricettività relativi al 2017 e per comprendere la portata rivoluzionare delle statistiche che riguardano il nostro settore, l’ANSA, l’agenzia di stampa italiana più importante, ha titolato: ANSA/ Turismo: 2017 record, boom di presenze extralberghiere.
I dati più interessanti che definiscono il “boom degli esercizi extra-alberghieri” sono senz’altro 145,5 milioni di presenze (+7,5% sul 2016) e 29,4 milioni di arrivi (+10,2%), con una permanenza media di 4,9 notti.
Uno dei dati che maggiormente risalta è la crescita della permanenza media nelle strutture extra-alberghiere , che operano prevalentemente con gli affitti brevi, che è aumentata a 4,9 notti contro le 2,9 notti degli alberghi.
Questo significa un ribaltamento del pregiudizio che negli ultimi anni ha associato agli affitti brevi il concetto di turismo mordi e fuggi, che invece risulta molto più associato al turismo alberghiero.
Una permanenza di durata media così elevata significa mettere il viaggiatore nella condizione di fermarsi davvero nel luogo prescelto per un’autentica esperienza di soggiorno in cui sia possibile, ad esempio, anche acquistare nelle botteghe del territorio il meglio dell’enogastronomia locale per poi assaporarlo in totale privacy, tre le mura della casa presa in affitto.